… Misterioso, Poetico:
L’Universo in un piccolo spazio.
“Trasformare il mondo in un giardino e il giardino in un mondo. Il giardino è immagine e metafora del vivere in armonia per disporsi a una relazione, che va ripensata, fra uomini, animali e natura” (Massimo Venturi Ferriolo)
Interpretare e comprendere il giardino giapponese come studio del rapporto Paesaggio – Natura – Universo, permette in ogni luogo e tempo di essere identificato come realizzazione di un unico obiettivo: dare vita al mondo ideato.
Ciò diviene possibile attraverso cinque “stratagemmi“ con i quali il giardino si realizza e dà vita ai seguenti movimenti: Ricevere, Espandere, Rievocare, Concentrare e Trasformare.
Questi, come scriverà Sachimine Masui nel libro “San Sen Sou Moku” sono ricollegabili a cinque espedienti, che fanno del giardino giapponese “specchio dell’universo” :
Ospitalità
Attraversamento
Riproduzione
Riduzione
Astrazione
Possiamo definire pertanto il giardino giapponese come uno spazio in continuità con l’ambiente circostante. Uno spazio dove pur non conoscendone gli aspetti architettonici e filosofici, intuitivamente è come se riscoprissimo una sacralità di fondo, che ci coinvolge e ci calma, invitandoci a passeggiare lungo i suoi viali e a contemplare le varie forme che si dipanano sotto i nostri occhi.
Alla sua base un atteggiamento ricettivo ed interattivo nei confronti del mondo naturale, che porterà a soluzioni armoniche basate sul principio dell’Asimmetria.
Blog fatto molto bene e argomenti veramente interessanti,ricchi di fascino e mistero.
Gent.ssima Erica,
Grazie di cuore per le belle parole, in un mondo dove anche la vita di una farfalla è frenetica questo blog dai toni semplici cerca di trarre forza dalle suggestioni della natura e dal ciclo delle sue stagioni. Rallentare, questo voglio fare.
paco
Un articolo “concreto” ma anche poetico, utile e piacevole per me che amo la natura in tutte le sue forme.
Gent.ma Sig.ra Stefania, sono contento che le sia piaciuto l’articolo, in tutte le sue forme
anche il giardino è poesia.
Grazie di cuore
Paco Donato