Un dono ricevuto da un amico.
Una scaglia, una lamina di pietra, quasi a simulare la pagina di un libro dove all’interno le parole diventano segni e i segni scorrono come tratti fluidi di un pennello fino a mutare per dare forma al dipinto.
E’ un dialogo silenzioso, e nel silenzio si intuisce e si riconosce l’intero senso del paesaggio: Dualismo e Riflesso. Un’opera naturale che la natura stessa dischiude la sua forma artistica rivelando un segreto mantenuto fin dalla notte dei tempi. Così che la non intenzionalità della creazione artistica viene trasferita dalla natura agli esseri umani.
L’immagine della pietra ci porta alla mente i “ Discorsi sulla pittura del monaco Zucca Amara”, monaco e pittore ( Zhu Ruoji 1641-1708), meglio conosciuto come Shitao ( Onda di Pietra ).
Scriverà:
“Forma e linee di forza del paesaggio risiedono nella pittura, un solo tratto si deposita sulla carta,
e tutti gli altri seguono.”
La pittura contiene, si fa luogo per accogliere e richiamare attraverso il suo linguaggio le forme e le tensioni energetiche del paesaggio stesso, in una correlazione e circuitazione continua. Così anche la natura nel suo ritmo e nel suo flusso vitale esprime un processo inesauribile del dispiegarsi vario delle forme, attraverso fasi alternate di genesi, modificazione e dissoluzione.
Non c’è scena di paesaggio che non sia in relazione con una stagione. Tsukiyama – ( La Montagna della Luna) – 月山 che ci accompagna alla luna d’Autunno.
“Splendida luna
incurante delle nuvole
alla deriva.”
(un monaco)
Questo blog diventa sempre più ricco e interessante, ogni articolo propone nuovi argomenti che invogliano ad approfondire ulteriormente.